Cenni storici

Pontecorvo è uno dei paesi più antichi del Basso Lazio, segnato dalla grande storia medioevale e quella più recente dell’ultimo conflitto mondiale.
Sorge nella valle del Liri in un territorio collinare circondato dai monti Aurunci dove il culto sapiente dell’agricoltura è supportato da un mite sole mediterraneo e fresche pioggie.
Questo angolo della Ciociaria è diventato la patria per la gustosissima pianta del peperone favorito dalle caratteristiche geografiche della zona.
Tra grandi piantagioni di tabacco e di tutti i tipi di prodotti ortofrutticoli, il posto d’onore, riconosciuto oggi anche dalla Commissione Europea come prodotto DOP, spetta infatti al Peperone di Pontecorvo, oggi una delle sue risorse principali.

Il peperone è una pianta originaria del Sudamerica, portata in Europa da Cristoforo Colombo ma ambientatasi molto bene in Italia e particolarmente nel territorio del Basso Lazio.
Le origini storiche del Peperone di Pontecorvo risalgono al 1830, quando il principato di Pontecorvo ricadeva nel dominio della Santa Sede: se ne ritrova traccia in un opuscolo in cui si riporta, tra le colture orticole, la produzione del peperone di Pontecorvo.
La nascita del Consorzio Agrario, nel maggio del 1889 ha definitivamente dato un efficace contributo alla coltivazione del peperone che negli anni successivi è sensibilmente aumentata fino a diventare oggi uno dei tesori ortofrutticoli di tutta la produzione pontecorvese, come già lo era centinaia di anni fa.

Il Peperone di Pontecorvo è prodotto, nella provincia di Frosinone, nel comune di Pontecorvo e in parte dei comuni di Esperia, S. Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico.